Capita a volte che si verifichi una situazione sconveniente: i posti auto offerti dall’immobile condominiale non sono sufficienti per tutte le famiglie. Che fare? Il nostro ordinamento all’art. 1102 del Codice Civile concede diverse soluzioni per l’utilizzo condiviso del bene comune, a patto che l’utilizzatore non ne modifichi struttura o destinazione d’uso. Proprio in quest’ottica l’assemblea condominiale ha facoltà di disporre l’uso turnario delle aree destinate a parcheggio condominiale.
Recentemente anche la Cassazione Civile con la sentenza n. 12485 del 19 Luglio 2012 si è espressa sulla questione: essa, deliberando a maggioranza, può vietare, fuori dai turni predisposti, l’occupazione di spazi condominiali da parte dei condomini che non ne risultino legittimati. Tale comportamento non andrebbe contro il disposto dell’art. 1102; né sarebbero autorizzati i condomini momentaneamente non aventi diritto a posteggiare la propria auto nei posti assegnati ad altri anche nel caso in cui questi ultimi siano momentaneamente assenti.
L’assemblea quindi può concedere un uso più intenso della cosa, “purché non sia alterato il rapporto di equilibrio tra tutti i comproprietari, dovendosi a tal fine avere riguardo all’uso potenziale in relazione ai diritti di ciascuno”. L’utilizzo del bene comune da parte del singolo condomino è concesso soltanto limitatamente alla quota ad egli spettante; qualsiasi altra occupazione eccedente, ad esempio di due posti auto quando l’assegnazione ne prevede soltanto uno, è comportamento idoneo ad integrare lesione del diritto al godimento dei compartecipanti.
L’essenza stessa della concezione di “turno” consiste infatti nell’utilizzazione esclusiva del bene da parte del comproprietario, escludendo quindi qualsiasi altra possibile interferenza. Si tratterebbe dunque non di impedire il godimento individuale del bene comune ma al contrario di evitare che venga meno, per tutti, la possibilità di godere pienamente e liberamente della cosa comune durante il turno assegnato.
