Locazioni: novità in ambito di cedolare secca ed agevolazioni fiscali

La “cedolare secca” contenuta nel decreto sul federalismo fiscale è di applicazione facoltativa e consiste in un’imposta ad aliquote fisse sostitutiva dell’aliquota ordinaria irpef, delle relative addizionali, nonché dell’imposta di bollo, di registro, di proroga e risoluzione del contratto di locazione. Tale regime è applicabile sia ai contratti di locazione ordinaria sia alle c.d. “mini locazioni”, cioè a quei contratti di durata inferiore ai 30 giorni o per gli affitti di un solo vano.

La finalità di questa normativa è quella di alleggerire il peso fiscale sulle locazioni e combattere dunque il fenomeno degli “affitti in nero”. Il locatore che decida di avvalersene – persona fisica titolare di diritto di proprietà o altro diritto reale di godimento su immobili ad uso abitativo nonché delle relative pertinenze; questa opzione non è accessibile agli esercenti di attività d’impresa o professioni, né società ed enti non commerciali –  deve darne tempestiva comunicazione al locatario a mezzo lettera raccomandata, con l’invio contestuale di dichiarazione di rinuncia a richiedere l’adeguamento ISTAT del canone di locazione contrattualmente previsto.

L’importo della cedolare secca viene calcolato applicando l’aliquota del 21% sul canone di locazione annuo pattuito. L’aliquota ridotta del 19% è applicabile ai contratti di locazione a canone concordato, cioè per quei contratti stipulati tra organizzazioni dei proprietari e degli inquilini. Il modello semplificato di richiesta applicazione della cedolare secca deve oggi essere inoltrato telematicamente entro 30 giorni dalla stipula del contratto.

Il versamento dell’acconto di imposta (pari al 95% del totale) può avvenire in una o due fasi: se l’importo complessivo è inferiore a 257,52 euro, in un’unica soluzione entro il 30 novembre di ogni anno; se l’importo è superiore il 40% entro luglio ed il restante 60% entro novembre. In definitiva il vantaggio per il locatore che sceglie questo regime è duplice, ma va bilanciato con il blocco dell’aggiornamento dei canoni e con la base imponibile di calcolo prevista (al 100% e non all’85% come nell’ordinario): l’aliquota applicata risulta inferiore rispetto al 23% dell’ordinaria più bassa; in più, la cedolare secca incorpora al suo interno anche altre imposte, come sopra specificato.

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