“L’Alleanza per l’Acqua”: l’unione ecosostenibile contro gli sprechi dell’oro liquido

Ecosostenibilità, risparmio, lotta ai consumi e difesa ambientale: temi fondamentali quanto universali, problemi comuni avverso ai quali occorre promuovere comune fronte. Ecco quindi da Roma l’idea di Legambiente: la creazione di una vera e propria “Alleanza per l’acqua” che coinvolga tutti gli operatori dei principali settori economici, dall’agricoltura all’industria, dall’energia all’edilizia, progetti di piani di risparmio e ristoro adeguati e mirati da applicarsi nell’ambito di ogni amministrazione territoriale: Stato, Regioni, Comuni. Coinvolgendo, inoltre, enti ed associazioni portatori di interessi diffusi che ogni giorno si impegnano per la protezione e lo sviluppo dell’ambiente. Il convegno “Acqua in agricoltura”, svoltosi a Roma lo scorso 22 Giugno – a cui hanno partecipato, oltre all’ente promotore sopra citato, anche gli esponenti della Commissione Agricoltura e Ambiente del Senato – è dunque divenuto trampolino di lancio di questa nuova iniziativa tutta italiana che mira a raggiungere l’obiettivo di “una gestione più sostenibile dell’acqua, fondata su una seria politica di efficienza, risparmio e tutela, non soltanto per fini ambientali ma anche per preservare l’oro blu, nell’interesse dell’agricoltura” (fonte: Ansa). Partendo dunque dalle imprese operanti nel settore agricolo, quelle imprese di medio-grandi dimensioni disposte ad operare sul mercato facendosi carico dei costi necessari allo sviluppo di nuove tecnologie orientate al risparmio idrico. Nella nostra penisola, infatti, oltre il 70% delle risorse idriche presenti sopra e sotto il suolo sono impiegate per scopi agricoli, incanalata ad utilizzo esclusivo dei terreni coltivabili e sfruttata a pieno regime dagli impianti di irrigazione. Per passare poi ad un vero e proprio intervento a livello sia statale che regionale in grado di fornire supporto amministrativo, garantire agevolazioni nonché di erogare sovvenzioni a favore di tutte quelle aziende orientate all’idrosostenibile. Sul piano pratico, un punto di partenza univoco: per rendere efficiente il sistema occorre innanzi tutto ridurre al minimo gli sprechi: da un punto di vista strutturale, agendo sulle perdite di liquido derivante dai sistemi di trasporto; da un punto di vista strettamente tecnologico, incentivare l’utilizzo di nuove ed avanzate tecniche di irrigazione orientate a modelli che equilibrano i fattori risparmio di risorse ed efficienza; diffondere la pratica di riutilizzo delle acque reflue depurate (tecnica utilizzabile non soltanto nel settore agricolo ma anche in quello industriale); nonché, infine, rimodernare ed implementare il sistema dei controlli preventivi per quanto riguarda la pratica illegale dei prelievi abusivi. Tutti passaggi onerosi, certo, ma necessari al fine di strutturare un sistema efficiente ed efficace che darà sicuramente buoni frutti sul medio e lungo periodo: in particolare, la diminuzione dei prezzi dei beni agricoli venduti al dettaglio unito ad un parallelo aumento della qualità media dei prodotti stessi. La gestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura non è quindi, oggi, semplice possibilità, ma vera e propria necessità. Agire insieme, partendo da solide basi sociali per operare a livello economico, è condizione necessaria per preservare ambiente e territorio che ci ospitano e sostengono. Per cambiare davvero occorre tuttavia che cambi il nostro atteggiamento in un’ottica di rispetto, per far sì che la popolazione tutta si adegui alle nuove sfide di sopravvivenza.

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