Fotovoltaico o fonti termiche? analisi in corso

 

Il 2011 è stato l’anno dell’esplosione del fotovoltaico, con un incremento dei nuovi impianti pari al 463%. Questo risultato, oltre che alla maggiore sensibilità nei confronti delle energie rinnovabili e della tutela ambientale, è sicuramente legato agli incentivi offerti dal governo italiano, che sono tra i più alti in Europa.

Se questo risultato rappresenta una vittoria per il settore delle energie rinnovabili elettriche, da più parti è richiesta una maggiore attenzione per le fonti rinnovabili termiche e per l’efficienza energetica, finora trascurate dal nostro governo. Come sottolinea l’Autorità per l’Energia, nel documento che esprime la sua opinione sulla bozza del decreto sulle energie rinnovabili, manca un piano relativo al raggiungimento di obiettivi che non riguardino esclusivamente le fonti rinnovabili relative all’energia elettrica, ma anche quella termica e l’efficienza energetica. Questi obiettivi, secondo il parere di Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’energia, possono essere raggiunti solo riducendo gli incentivi e trasferendo le risorse dal rinnovabile elettrico agli altri ambiti energetici. L’Autorità per l’energia ricorda che l’argomento è fondamentale, poiché una maggiore incentivazione per le fonti rinnovabili termiche potrebbe costituire il modo più economico per raggiungere gli obiettivi relativi all’energia pulita posti dall’Unione Europea. Inoltre costituirebbe un ulteriore motivo di crescita per l’Italia, già all’avanguardia nel settore.

Intanto i due decreti relativi agli incentivi, nonostante si sia giunti ormai agli sgoccioli in termini di tempo, sono ancora fermi, poiché ancora all’analisi del Ministero dello Sviluppo economico, come ricorda Corrado Clini, ministro dell’Ambiente. Questo ritardo nasce anche dalle contestazioni ancora in atto tra  i ministeri e le diverse associazioni interessate al settore, nonché le regioni.

Questa fase di stallo sta provocando, sottolinea il Presidente delle Industrie fotovoltaiche italiane, Alessandro Cremonesi, una destabilizzazione nel mercato del settore, così come era avvenuto lo scorso anno quando è stato varato l’ultimo conto energia. In ogni caso la situazione dovrebbe necessariamente sbloccarsi in breve tempo, infatti si sta raggiungendo rapidamente il limite dei fondi messi a disposizione per gli incentivi previsti dal quarto conto energia. Basti pensare che l’erogazione dei fondi prosegue ad un ritmo di 10 milioni di euro al giorno, e che basteranno ancora pochi giorni per raggiungere il tetto dei 6 miliardi previsti. Alla luce di ciò il primo settembre, limite posto per il varo del nuovo conto energia, appare irrevocabile. La discussione però è ancora aperta. Non si riescono a raggiungere accordi, tra l’altro sulla cifra da destinare agli incentivi né sull’ulteriore incentivo dedicato ai dispositivi fabbricati nell’Unione Europea. Per quanto trapelato si sa che nell’ultima bozza del  conto energia sono previsti incentivi decrescenti per ogni Mwatt,  pari a 20 euro nel primo anno che divengono 10 nel 2014 e 5 nel 2015. Per quanto riguarda il secondo decreto, relativo alle fonti rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico, la discussione verte sulla spesa complessiva degli incentivi che si preveda debba essere incrementata da 5,5 miliardi a 5,8, mentre le regioni non sembrano intenzionate a scendere al di sotto dei sei miliardi di euro.

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