Il mattone, una volta, rappresentava un rifugio privilegiato per chi voleva mettere al sicuro i propri risparmi e, di conseguenza, il comparto edilizio ne traeva giovamento, incrementando l’occupazione e creando lavoro nell’indotto (arredamento, accessori, assicurazioni, ecc.).
Oggi, dati alla mano, non è più così: il comparto edile è pressoché fermo e le previsioni non sono certo rosee. Occorrerebbero da subito investimenti che possano dare una boccata d’ossigeno vitale per un settore che boccheggia è ha il fiato corto. Il recente Decreto Sviluppo, approvato dal Consiglio dei Ministri, pur muovendosi con prudenza, sembra andare verso la giusta direzione. Il decreto ha confermato i bonus fiscali in caso di ristrutturazioni con un innalzamento della detrazione che passa dal 36% al 50% su un tetto massimo di spesa portato a 96.000 euro contro i 48.000 precedenti. Il tutto fino al 30 giugno 2013. Nel pacchetto rientra anche il bonus per la riqualificazione energetica degli immobili.
Approvata anche la misura che prevede la possibilità di ridurre l’aliquota IMU (fino allo 0,38%) sui fabbricati costruiti e destinati alla vendita fintanto che rimangano invenduti e comunque per un periodo non superiore ai 3 anni. Insieme al ripristino dell’IVA sulle cessioni e sulle locazioni d’immobili ad uso abitativo, che consentirà alle imprese di avvalersi da subito delle compensazioni, il mercato immobiliare, con l’entrata in vigore di queste prime misure, dovrebbe tirare un sospiro di sollievo. Sicuramente c’è ancora molto da fare, ma sicuramente il Decreto è un punto di partenza.
Oltre a queste prime misure, sono da menzionare alcune iniziative locali volte ad agevolare soprattutto i giovani che vogliono acquistare la prima casa. Un esempio viene dalla Regione Lombardia che, all’interno del Patto per la Casa, in collaborazione con Abi, garantirà l’abbattimento di 2 punti percentuali dei tassi d’interesse per l’accensione di un mutuo per l’acquisto della prima casa.
