Mercato della casa a picco. Ora servono più incentivi per cambiare rotta

Il quadro generale della situazione economica e, di riflesso, del comparto lavorativo non è dei più incoraggianti. Se si guarda, poi, il settore edilizio non ci sono dubbi: il mercato, a giugno, ha chiuso con un bel -42% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, per quello che riguarda le richieste di mutui per l’acquisto di nuove unità abitative. I dati presentati dall’Osservatorio sul credito al dettaglio organizzato da Assofin, Crif e Prometeia non lasciano scampo. Se poi si guarda al primo semestre, il dato peggiora ulteriormente: -44%! Le cause? La crisi occupazionale che colpisce soprattutto le nuove generazioni, il precariato, l’irrigidimento dei criteri di concessione dei prestiti da parte degli istituti di credito anche a fronte dei recenti finanziamenti che BCE ha elargito agli istituti stessi. A scoraggiare ulteriormente la richiesta di finanziamenti per la casa ha pesato anche l’aumento dei tassi d’interesse applicati ai nuovi contratti e l’introduzione dell’Imu.

Misure al varo per ridare fiato al comparto edilizio, altrimenti a rischio di crollo? Poco o nulla. Recentemente, però, è stato varato un fondo di garanzia governativo che dovrebbe svolgere la questa funzione per quelle giovani coppie che intendessero porre le basi per il proprio futuro iniziando questo percorso con l’acquisto della prima casa. Il fondo offre una copertura fino a 75.000 euro a patto che gli immobili non siano di lusso e non superino i 90 mq, che, ovviamente, non si sia in possesso di altre unità abitative, che le coppie richiedenti non abbiano superato i 35 anni di età, che abbiano un reddito Isee non superiore ai 35.000 euro e, cosa altrettanto importante, che non più del 50% del reddito complessivo imponibile derivi da un contratto a tempo indeterminato. Nell’incertezza generale, un piccolo passo. Ma ora serve più coraggio, per loro, le nuove generazioni.

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