L’accesso al credito ed il crollo del mercato immobiliare

Sempre più difficile per gli italiani ottenere prestiti e finanziamenti. Non più così semplice essere titolari di reddito o di rendite costituenti garanzia adeguata a coprire richieste di mutuo e di finanziamento; ancora più arduo selezionare un istituto di credito disposto a concedere risorse in prestito a medio e lungo termine. La contrazione dell’accesso al credito non fa altro che peggiorare la situazione che, alla lunga, rischia di tramutarsi in un circolo vizioso quasi impossibile da interrompere.

Nell’ultimo trimestre la concessione di mutui si è dimezzata (calo del 50%; fonte ISTAT). Tutto ciò, unito ad un progressivo calo dei prezzi di vendita degli immobili, ha causato un vero e proprio crollo delle compravendite immobiliari. Ed il trend negativo non accenna a diminuire: nonostante la scarsità della domanda di acquisto i prezzi degli immobili non accennano ad adeguarsi. Il loro calo non risulta ancora rapportato all’entità dei mancati investimenti. Il secondo trimestre del 2012 in particolare ha registrato una diminuzione del volume d’affari pari al 24,9%, a fronte di un 17,8% in negativo del primo trimestre (fonte Agenzia del Territorio).

Tra le città più colpite dal calo degli acquisti in campo immobiliare si trovano Milano, Palermo, Genova, Napoli, Catania e Venezia. Roma, Torino e Verona registrano al contrario aumenti, seppur lievi. Finché la tendenza alla svalutazione del mattone non si arresterà, sarà sempre meno conveniente per gli operatori investire nell’immobiliare, contando altresì che con l’introduzione dell’Imu sono aumentati notevolmente i costi di mantenimento della casa di proprietà. I rendimenti potenziali sono calati sensibilmente, contribuendo a spingere i potenziali finanziatori verso metodi alternativi di investimento del risparmio.

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