I micro appartamenti: risposta alla crisi economica

Se da un lato la crisi economica è triste compagna della nostra quotidianità, è anche vero che il mercato, in particolare quello immobiliare, propone sempre nuovi progetti e strategie innovative per far fronte al drastico calo di domanda di mattone.

Nelle grandi città poi, accanto al calo di compravendite di immobili si deve fare i conti con la sempre maggiore scarsità di spazi a disposizione. Da queste due importanti problematiche arriva una soluzione fuori dagli schemi: il micro appartamento. Anche se non sempre questa soluzione abitativa incontra il consenso unanime dei destinatari, da New York e dagli Stati Uniti in genere è partito questa nuova tendenza dell’abitare che in breve ha attecchito anche in Europa.

A Londra, ad esempio, ha debuttato il primo micro appartamento di soli 7,2 metri quadrati. Piccolo spazio tuttavia non è sinonimo di piccolo prezzo: questo appartamento ha ricevuto un consenso tale da far levitare il suo prezzo d’acquisto a 175.000 sterline (fonte: immobiliare.it). Anche la Cina è all’avanguardia in questo settore; l’unico problema di questo enorme Paese è però che le abitazioni qui costruite a volte sono carenti di cucina e servizi igienici.

Naturalmente insieme al progetto di microcasa da menzionarsi anche le opzioni e le soluzioni di microarredamento. Se questa nuova idea potrebbe effettivamente fornire soluzione alle problematiche sopra esposte, resta l’aspetto etico e sociale da affrontare. Si tratterebbe in definitiva di abitazioni “grandi” quanto celle carcerarie, ed abitare al loro interno genererebbe sicuramente importanti conseguenze sulla psiche degli ospiti.

Un dilemma importante che però pare stia riuscendo a rilanciare il mercato immobiliare.

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